Ouvir o texto...

sexta-feira, 17 de abril de 2015

Museo di Palazzo Mocenigo: visitar o museu é fazer uma viagem para os séculos 17 e 18. Ele possui um acervo que mostra como era a vida da nobreza de Veneza durante esse período com manequins com roupas da época e móveis que demostram como as casas eram decoradas, além de diversos outros objetos. Inaugurado em 1985 e instalado em um casarão do século 17, o espaço passou por uma grande restauração em 2013 e ganhou cinco novas salas, totalmente dedicadas à produção de perfumes, uma tradição da cidade. O ingresso custa € 8 (R$ 26).

Para observar como era a vida da nobreza veneziana entre os séculos 17 e 18, vá ao Museo di Palazzo Mocenigo, inaugurado em 1985 e instalado em um belíssimo casarão secular

Para observar como era a vida da nobreza veneziana entre os séculos 17 e 18, vá ao Museo di Palazzo Mocenigo, inaugurado em 1985 e instalado em um belíssimo casarão secular


Nella pianta di Jacopo de’ Barbari (1500) si ha documentazione dell’edificio che all’epoca si presentava a base pressoché quadrata con cortile al centro. In seguito il palazzo venne progressivamente ampliato (i discendenti di Nicolò acquistarono delle proprietà adiacenti la loro) e ristrutturato. L’aspetto che conserva attualmente risale probabilmente all’inizio del XVII secolo, ma non si ha alcuna notizia circa i tempi di esecuzione e non se ne conosce l’architetto.




Le due facciate esterne, sulla strada (salizàda) e sul canale di San Stae, sono caratterizzate dalle ampie “serliane”, finestre ricorrenti nell’architettura veneziana del XVII/XVIII secolo. Si tratta di trifore con l’apertura centrale ad arco e le due laterali più basse a trabeazione, che consentono, tra l’altro, l’alternarsi di piani nobili e ammezzati.

La prima presenta nella parte centrale tre serliane sovrapposte collegate da mensoloni sansoviniani (motivo questo che si ripete anche nelle finestre laterali); l’ala di sinistra si prolunga rendendo così l’insieme non simmetrico e presenta inoltre una parte più bassa rispetto al corpo principale; la zoccolatura è a bugnato.

La seconda facciata ha i portoni architravati e le serliane solo nei due piani nobili; le finestre laterali sono suddivise in modo da creare un doppio ordine di stanze e la struttura principale è affiancata da un’ala notevolmente più bassa, con al piano nobile una serliana. Il prospetto sulla salizada rispecchia un gusto più tardo rispetto a quello sul canale, presentando delle linee seicentesche.



Il prospetto sulla strada, da cui oggi si accede al palazzo, evidenzia un prolungamento sul lato sinistro, frutto di acquisizioni di edifici adiacenti. La struttura interna è quella tipica delle abitazioni patrizie veneziane, con il grande salone centrale (pòrtego) passante e destinato alle funzioni di rappresentanza, ai cui lati si affacciano le altre stanze.




Abitato dai Mocenigo fino a tempi recenti, il palazzo conserva al primo piano nobile affreschi e arredi di gusto rococò o neoclassico risalenti perlopiù alla seconda metà del Settecento. Di particolare rilievo gli affreschi dei soffittirealizzati nel 1787 per le nozze del nipote di Alvise IV con Laura Corner, come quelli di Jacopo Guarana (Verona, 1720 – Venezia, 1808), Giambattista Canal(Venezia, 1745 – 1825) e Giovanni Scajaro (att. Seconda metà sec. XVIII). Notevoli anche le porte in radica e le cornici in legno intagliato e dorato.






Palazzo Mocenigo di San Stae (traduzione dialettale di Sant’Eustachio) fu abitato per secoli da un ramo della famiglia Mocenigo, una delle più prestigiose del patriziato Veneziano.
Da questa illustre famiglia, originaria secondo alcuni dalla Lombardia, secondo altri di Aquileia, provengono ben sette Dogi:
Tommaso (1414-23),
Pietro (1474-76),
Giovanni (1478-85),
Alvise I (1570-77; fu il doge vincitore di Lepanto),
Alvise II (1700-1709),
Alvise III (1722-32),
Alvise IV (1763-78).
Tra i membri della famiglia Mocenigo numerosi furono procuratori, ambasciatori, capitani, ecclesiastici e uomini di lettere.
Il ramo principale della famiglia abitava i palazzi di San Samuele, e agli inizi del Seicento il ramo discendente da Nicolò Mocenigo, fratello del Doge Alvise I, si stabilì nel Palazzo di San Stae.




fonte: @edisonmariotti #edisonmariotti http://mocenigo.visitmuve.it/it/il-museo/sede/la-sede-e-la-storia/


Nenhum comentário:

Postar um comentário