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terça-feira, 17 de novembro de 2015

Museo di Capodimonte, via Miano, Napoli

Il museo ospita le collezioni Farnese e borbonica che costituiscono i nuclei principali del patrimonio museale di Capodimonte. L'origine della raccolta Farnese si deve all'azione politica e alle scelte culturali di Alessandro Farnese (1468-1549), che, ancora prima di diventare papa col nome di Paolo III, aveva coltivato l'interesse per il collezionismo artistico e antiquario.


Il Museo Nazionale di Capodimonte ospita opere d'arte di notevole valore per provenienza ed importanza. Attraverso iPercorsi è possibile visitiare gli oggetti del museo raggruppati per collezioni in base ai criteri e agli ordinamenti espositivi (topografici, cronologici, collezionistici Carlo di Borbone, salito al trono di Napoli nel 1734, si pose il problema di fornire una degna sistemazione alle opere d'arte ereditate dalla madre, Elisabetta Farnese, facenti parti della sua collezione familiare, iniziata da papa Paolo III nel XVI secolo e portata avanti dai suoi eredi. 

Sparse ancora tra Roma e Parma, alcune opere, in particolare quelle il cui valore superava le spese di trasporto, vennero trasferite nel palazzo Reale di Napoli (tra i maggiori, Raffaello, Annibale Carracci, Correggio, Tiziano e Parmigianino), dove però mancava una galleria vera e propria: col tempo anche il resto della collezione venne spostata e conservata all'interno dei depositi del palazzo, minacciati nella loro integrità anche da elementi naturali come la vicinanza del mare. 

Nel 1738 il re avviò i lavori di costruzione di un palazzo, sulla collina di Capodimonte, da adibire a museo; al contempo una squadra di esperti definì gli ambienti interni per sistemare la collezione: il progetto prevedeva che le opere fossero ospitate nelle stanze che affacciano verso sud, sul mare. Con una costruzione ancora incompleta, le prime tele furono sistemate nel 1758, in dodici cameroni, divise per artisti e scuole pittoriche: tuttavia non si conosce con esattezza quali opere fossero esposte nel museo, poiché gli annuari dell'epoca sono andati distrutti durante la seconda guerra mondiale. Accanto all'allestimento museale, già dal 1755, venne istituita la Reale Accademia del Nudo, affidata alla direzione del pittore stabiese Giuseppe Bonito.





http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/collezioni/

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