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sexta-feira, 4 de setembro de 2015

La nascita dei Musei Capitolini viene fatta risalire al 1471, quando il papa Sisto IV donò al popolo romano un gruppo di statue bronzee di grande valore simbolico. -- The creation of the Capitoline Museums has been traced back to 1471, when Pope Sixtus IV donated a group of bronze statues of great symbolic value to the People of Rome.

Le collezioni hanno uno stretto legame con la città di Roma, da cui proviene la maggior parte delle opere.

Fondazione e prime acquisizioni

Cortile del Palazzo dei Conservatori (Stefano della Bella, 1610-1664 - Roma, Gabinetto Nazionale delle Stampe)

Il papa Sisto IV donando solennemente al Popolo Romano nel1471 alcune antiche statue in bronzo già conservate al Laterano (la Lupa, lo Spinario, il Camillo e la testa colossale di Costantino, con il globo e la mano) costituì il primo nucleo dei Musei Capitolini.

La restituzione alla città delle vestigia della sua passata grandezza acquistava un più alto valore simbolico per la loro collocazione sul Campidoglio, centro della vita religiosa della Roma antica e sede delle magistrature civili cittadine a partire dal medioevo, dopo un lungo periodo di abbandono.

Le sculture furono in un primo tempo sistemate sulla facciata esterna e nel cortile del Palazzo dei Conservatori ed in breve il nucleo originario fu arricchito da successive acquisizioni di reperti provenienti dagli scavi urbani e strettamente collegati con la storia della Roma antica.

Alla metà del XVI secolo erano state collocate in Campidoglio, significative opere di scultura (tra le altre la statua di Ercole in bronzo dorato dal Foro Boario, i frammenti marmorei dell'acrolito di Costantino dalla Basilica di Massenzio, i tre pannelli a rilievo con le imprese di Marco Aurelio, il cd. Bruto Capitolino) ed importanti iscrizioni (tra cui i Fasti Capitolini, rinvenuti nel Foro Romano).

Le due colossali statue del Tevere e del Nilo, attualmente all'esterno del Palazzo Senatorio, furono trasferite negli stessi anni dal Quirinale, mentre la statua equestre di Marco Aurelio fu portata dal Laterano nel 1538 per volere del papa Paolo III.

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Museo Capitolino e Pinacoteca
Atrio e cortile del Museo Capitolino 
(Charles-Joseph Natoire, 1700-1777 - 
Paris, Louvre, Cabinet des Dessins)


La fisionomia della raccolta fu modificata nella seconda metà del '500, con l'ingresso nelle collezioni capitoline di un imponente gruppo di sculture, in seguito alla decisione del papa Pio V di liberare il Vaticano dalle immagini "pagane": le collezioni furono incrementate con significative testimonianze artistiche e all'impostazione storica fino ad allora prevalente si affiancò quella più squisitamente estetica delle nuove acquisizioni.

Con la costruzione del Palazzo Nuovosull'altro lato della piazza fu possibile dal 1654 sistemare in maniera più adeguata la grande quantità di opere che si era accumulata nel Palazzo dei Conservatori, collocandone una parte nell'edificio appena costruito.

Il Museo Capitolino fu però aperto al pubblico solo nel secolo successivo, in seguito all'acquisizione della collezione di statue e ritratti del cardinale Albani ad opera del papa Clemente XII, che lo inaugurò nel 1734.

Benedetto XIV (che vi collocò anche i frammenti della Forma Urbis severiana, la grande pianta marmorea di Roma antica) fondò pochi decenni più tardi, alla metà del XVIII secolo, la Pinacoteca Capitolina, dove confluirono due importanti collezioni private, la Sacchetti e la Pio.

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Trasformazioni ottocentesche
Palazzo dei Conservatori: Sala Ottagona (1876)


Un notevole accrescimento delle raccolte ebbe luogo alla fine dell'Ottocento, dopo la designazione di Roma come capitale dell'Italia unificata nel 1870, in occasione degli sterri per la costruzione di nuovi quartieri.

Per la grandissima quantità di materiali provenienti dagli scavi furono allestite nuove sezioni di esposizione nel Palazzo dei Conservatori e venne contemporaneamente realizzato sul Celio il Magazzino Archeologico Comunale, in seguito denominato Antiquarium.

Alcune sculture trovarono posto in un padiglione a pianta ottagonale, la "Sala Ottagona", appositamente costruito nel giardino interno al primo piano del Palazzo dei Conservatori.

Anche in questo periodo ebbero luogo cospicue donazioni, dovute alla munificenza di collezionisti privati, tra le quali vanno ricordate la Collezione Castellani di vasi antichi e la Collezione Cini di porcellane.

Il Medagliere Capitolino fu costituito negli stessi anni, con l'acquisizione di importanti collezioni private e con i reperti numismatici provenienti dagli scavi urbani.

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XX secolo
Museo Nuovo del Palazzo dei Conservatori: Sala VIII


Un nuovo allestimento delle collezioni fu realizzato da Rodolfo Lanciani agliinizi del 1900, seguito da una più radicale risistemazione nel 1925, quando nel Palazzo Caffarelli, appena acquisito, fu istituito il Museo Mussolini (poi Museo Nuovo) dove furono trasferite le opere di scultura conservate nell'Antiquarium al Celio, che da allora fu destinato soprattutto alle cosiddette "arti minori".

Nel 1952 fu ricavato in un'ala del Palazzo dei Conservatori un nuovo settore di esposizione, denominatoBraccio Nuovo.

Nel 1957, in occasione del III Congresso Internazionale di Epigrafia Greca e Latina, venne inaugurata la nuova Galleria Lapidaria dei Musei Capitolini nella Galleria di Congiunzione, realizzata negli anni 1939-41 per il collegamento dei palazzi capitolini; vi furono sistemate circa 1400 iscrizioni antiche, latine e greche, provenienti in parte dalle sale dell'Antiquarium Comunale sul Celio, in parte dagli stessi Musei Capitolini.

Gravi problemi di infiltrazioni d'acqua e di umidità hanno poi costretto nel corso del tempo a chiudere al pubblico la Galleria Lapidaria; anche le sale del Museo Nuovo e del Braccio Nuovo del Palazzo dei Conservatori sono state successivamente escluse dal percorso museale.

Nel 1997, per liberare gli ambienti interessati dai lavori di ristrutturazione, le sculture esposte nel Museo del Palazzo dei Conservatori, nel Museo Nuovo e nel Braccio Nuovo sono state in gran parte temporaneamente trasferite nel suggestivo spazio espositivo ricavato nell'ex centrale elettrica dell'Acea sulla via Ostiense, la Centrale Montemartini.

fonte: @edisonmariotti #edisonmariotti http://www.museicapitolini.org/



--in
Foundation and first acquisition
Pope Sixtus IV was responsible for the creation of the Musei Capitolini's nucleus when in 1471 he donated to the Roman People some bronze statues that had previously been housed in the Lateran (the She-Wolf, the Spinarius, the Camillus and the colossal head of Constantine, with hand and globe).
The return to the city of some traces of Rome's past greatness was made even more important by their collocation on the Capitoline Hill, the centre of ancient Roman religious life and seat of the civilian magistrature from the Middle Ages onwards, after a period of long decline.

The sculptures had intitially been arranged on the external façade and courtyard of the Palazzo dei Conservatori. The originary nucleus shortly became enriched by the subsequent acquisition of finds from excavations taking place in the city, all of which were closely linked to the history of ancient Rome.

During the middle of the 16th Century a number of important pieces of sculpture were set out on the Capitoline Hill (including the gilded bronze statue of Hercules from the Boarius Forum, the marble fragments of the acrolith of Constantine from the Basilica of Maxentium, the three relief panels showing the works of Marcus Aurelius, the so-called Capitoline Brutus, and important inscriptions (including the Capitoline Fasti, discovered in the Roman Forum).

The two colossal statues of the Tiber and the Nile, currently outside the Palazzo Senatorio, were moved at about the same time to Palazzo del Quirinale, while the equestrian statue of Marcus Aurelius was brought form the Lateran in 1538 on the wishes of Pope Paul III.

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Capitoline Museum and Picture Gallery

The overall layout of the collection was altered in the second half of the XVI century, when the museum acquired an important group of sculptures following Pope Pius V's decision to rid the Vatican of "pagan" images: notable works of art increased the collections thereby adding an aesthetic dimension to their hitherto generally historical nature.

With the building of the Palazzo Nuovo on the other side of the square it became possible from 1654 onwards to house in a more satisfactory manner the large collection of works that had been gathering in the Palazzo dei Conservatori, by utilising part of the new building.
The Capitoline Museum, however, was only opened to the public during the course of the following century, after the acquisition, by Pope Clement XII, of a collection of statues and portraits of Cardinal Albani. Pope Clement inaugurated the Museum in 1734.

A few decades later, in the middle of the XVIII century, Pope Benedict XIV (who was responsible for the addition of fragments of the Forma Urbis from the Age of Severus, the largest marble street-plan of ancient Rome) founded the Capitoline Picture Gallery, which saw the conflation of two important collections, the Sacchetti and the Pio.

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19th century transformations

Towards the end of the XIX centurythe collections underwent considerable expansion, following the designation in 1870 of Rome as capital of newly unified Italy, and consequent excavations for the construction of new residential quarters. 

In order to accommodate the large amount of material emerging from these excavations, new exhibition areas were set up in the Palazzo dei Conservatori with the simultaneous creation of the City Council's own archaeological warehouse on the Caelian Hill. subsequently known as the Antiquarium. A number of sculptures were housed in an octagonal-shaped pavilion known as the "Octagonal Hall", built for the purpose in the inner garden on the first floor of the Palazzo dei Conservatori.

This period, like previous ones, also saw a number of important donations thanks to the generosity of private collectors; we should mention, above all, the Castellani collection of ancient pottery and the Cini collection of porcelain.

The Capitoline Coin and Medal Collection was also set up in this period, with the acquisition of a number of important private collections, and with several coins coming to light during archaeological excavations in the city.

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20th century

The collections were re-arranged by Rodolfo Lanciani at the beginning of the XX century, and following by more drastic intervention in 1925, when theMussolini Museum (subsequently the Museo Nuovo) was set up in the newly-acquired Palazzo Caffarelli. It was there that works of sculpture which had previously been housed in the Antiquarium on the Caelian Hill, hitherto reserved for the so-called "minor arts", were moved.

In 1952 additional exhibition space, known as the Braccio Nuovo (New Wing), was created in a wing of Palazzo dei Conservatori.

In 1957, the Musei Capitolini' Junction Gallery was opened on occasion of the Third International Greek and Latin Epigraphy Congress. Built between 1939-41 to join the Capitoline buildings together, it became home to about 1,400 ancient Latin and Greek inscriptions, mostly originating from rooms in the city council's Antiquarium on the Caelian HIll, and in part from the Musei Capitolini themselves.

Serious problems of water seepage and rising damp eventually led to the Junction Gallery being closed to the public, with the rooms in the Museo Nuovo and the New Wing of the Palazzo dei Conservatori also being struck off the museum's itinerary.

In 1997, in order to make space in those areas which required renovation, sculptures from the Palazzo dei Conservatori, the Museo Nuovo and the New Wing were put on temporary display in the unusual exhibition area created in the old Acea power station on the Via Ostiense, known as the Montemartini Power Plant.

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